PROCEDIMENTO BREVE HO’OPONOPONO


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PROMEMORIA PER UN’EFFICACE HO’OPONOPONO

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Do una mia interpretazione pratica sul modo di iniziare e portare avanti efficacemente e con successo un procedimento Ho’oponopono. Naturalmente questo breve promemoria vale solo per coloro che abbiano già compreso almeno a grandi linee quali sono i principi basi del Metodo  Ho’oponopono, e primo fra tutti, mi piace ricordarlo, il Principio della Responsabilità.

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IL PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITA’

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Una breve spiegazione del Principio della Responsabilità. Esso  significa che noi siamo responsabili di TUTTO ciò che ci accade, ma proprio di TUTTO. Sia in maniera volontaria che involontaria. Noi siamo responsabili di tutte le situazioni in cui siamo direttamente o indirettamente coinvolti, buone o cattive che siano, anche di quelle che dipendono dagli altri.

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Meglio fare qualche esempio molto illuminante, perchè questa visione contrasta molto con il nostro normale punto di vista. Rapporti interpersonali: incomprensioni e conflitti in famiglia, tra genitori e figli, tra parenti, tra amici, sul posto di lavoro con i colleghi o con i capi, problemi di salute, mancanza di lavoro, povertà, etc. Il Principio Ho’oponopono della Responsabilità recita a chiare lettere che IO SONO l’unico responsabile di tutto ciò che mi accade, perche sono io con le mie vecchie credenze, i miei pensieri e le mie memorie passate, immagazzinate nel mio Subconscio, che attiro tutte le situazioni in cui vengo coinvolto. Non è questo un Principio  trattabile o modificabile, nemmeno di una virgola; questo è il Principio Fondamentale del Ho’oponopono, se non lo accetti integralmente, significa che non sei ancora pronto per praticare l’Ho’oponopono.

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SIAMO RESPONSABILI DI TUTTO QUELLO CHE CI ACCADE

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Mettiamo meglio a fuoco gli esempi di prima, e sono sicuro che saremo più disposti ad accettarlo, e soprattutto ci ritroveremo in mano un prezioso strumento che ci risolverà rapidamente tante situazioni difficili che abbiamo sempre creduto irrisolvibili. Un esempio non molto raro è la vita  in famiglia: le incomprensioni e i conflitti tra genitori e figli: è un campo di battaglia, un combattimento infinito e irrisolvibile tra genitori e figli.

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La filosofia Ho’oponopono dice: “Io sono il responsabile della situazione, ci sono in me Pensieri Limitanti, False Credenze e Memorie Erronee, accumulate nel mio Subconscio dalla nascita (e anche prima) che impediscono che io abbia un ottimo rapporto con i miei figli (E questo ragionamento è valido anche con il coniuge, i parenti, gli amici, i colleghi di lavoro, gli estranei, questioni di salute, e qualsiasi altra cosa).”

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Questa ammissione di responsabilità è come una luce che si accende nella nostra Mente Cosciente, e che ci fa cambiare immediatamente atteggiamento nei confronti dei problemi della vita. Con la pratica di Ho’oponopono smetteremo con i vecchi comportamenti e le vecchie reazioni, e rifletteremo in questa maniera:”Mi rendo conto che ci sono in me dei condizionamenti dovuti a vecchie Memorie Erronee, delle quali non sono consapevole, e che, involontariamente mi attirano queste situazioni.”

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Qual’è la soluzione? Riconoscere sempre e comunque la propria resonsabilità, anche se al momento non ce ne rendiamo conto, ed iniziare a fare Ho’oponopono.

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UNA SESSIONE PRATICA DI HO’OPONOPONO

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Presento adesso una sessione breve che faccia da Promemoria per coloro che già conoscono la filosofia Ho’oponopono:

L’intero procedimento si compone di una Invocazione iniziale nel quale viene enunciato il problema da risovere (potrebbe essere di rapporti sociali o di salute, o di altro, il procedimento è sempre lo stesso). E dopo l’invocazione,  un Mantra composto da quattro brevi frasi: Mi Dispiace, Perdonami, Ti Amo, Grazie. Tutto qui.

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INVOCAZIONE

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O Eterno (Dio, Universo, Fonte di Vita, etc. come ritenete più adatto al vostro sentire), ti prego di cancellare tutti i miei pensieri limitanti, le mie false credenze, e le Memorie Erronee che impediscono che io abbia:  … un bel rapporto con i miei figli, (o con il mio coniuge, o una corretta circolazione del sangue, un corretto funzionamento dello stomaco, o che abbia un impiego migliore, o che abbia un atteggiamento positivo verso la vita, etc.). Sono da evitare le frasi negative. per esempio: … che io non abbia conflitti con i figli, … che io cambi questo lavoro strssante, … che mi passi la gastrite .. o altro, che venga fuori dalla depressione. etc.

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MI DISPIACE

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Mi rendo conto che c’è qualcosa in me che sta dando luogo a questo problema.

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PERDONAMI

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Aiutami, o Eterno, ad imparare a perdonarmi per i problemi che io stesso mi creo involontariamente e inconsciamente.

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TI AMO

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Trasmuta, o Eterno, l’energia erronea cancellata in Energia Divina che aggiusta ogni cosa.

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GRAZIE

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Ti ringrazio, o Eterno, perchè il processo di riparazione è già iniziato ed il problema sta andando a risolversi nel migliore dei modi per tutti.

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Ultima cosa: Ripetere il Mantra “Mi Dispiace, Perdonami, Ti Amo, Grazie” senza prima averne compreso perfettamente il senso, potrebbe  risultare improduttivo, cioè, potrebbe privare il Mantra di gran parte del suo potere. Consiglio agli inizi, fino a quando non si avrà chiaro il significato dell’Invocazione e del Mantra, di ripetere per intero sia l’Invocazione che il Mantra. Dopo si può continuare a recitare soltanto  le quattro frasi del Mantra fino al conseguimento del risultato.

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Sebastiano.

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HO’OPONOPONO: COME CANCELLARE LE MEMORIE


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IL METODO DI GUARIGIONE HO’OPONOPONO – 14

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La matita con la gomma sul retro per cancellare le memorie

 

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Un altro strumento molto utile è la matita con gomma da cancellare. Usa la punta con la gomma per picchiettare le cose che senti che contengono un carico negativo.

Questo “carico” ha a che vedere con qualche memoria presente in te che si sta presentando alla tua attenzione appunto per essere pulita. Questo processo è molto produttivo per i debiti, per le riscossioni, per i contratti, per le multe, per le bollette, ecc. In questo caso non è raccomandabile toccare le persone.

Puoi usare un comunissimo quaderno e scrivere i problemi da trattare. Metti la data sulla pagina, chiudi il quaderno e picchietta con la gomma sulla copertina del quaderno, chiedendo alla Divinità che neutralizzi in te qualunque memoria che possa provocare i problemi a cui il contenuto del quaderno si riferisce. Pensa continuamente le frasi consuete.

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Ci sono persone che preferiscono una busta, invece del quaderno. Se stai passando continuamente alle bollette e ai conti da pagare, mettili in una busta o scrivi sul quaderno, quindi con la gomma picchietta la busta o il quaderno, pronunciando le parole Ho-oponopono e chiedendo alla divinità che cancelli questi problemi dalla tua vita.

Ricorda sempre che tu non stai per ottenere dei risultati prestabiliti. Non lo stai facendo per avere denaro per pagare i conti, per ottenere quell’impiego, o quella promozione.

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Tu non stai pulendo per ottenere che tizia o tizio, ti chieda perdono. Tu stai chiedendo alla Divinità che pulisca le memorie in te che, in questo momento, stanno creando i problemi nella tua vita: le ansietà, i conflitti, le diffidenze, ecc. Non importa sapere da dove viene il problema, da chi, o perché.

È difficile che l’intelletto si apra con fiducia, ma con la pratica di Ho-oponopono sarai testimone che Dio sa molto meglio di te quale è la soluzione migliore per tutti.

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ALOHA

 

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Questo report è liberamente distribuibile a condizione di non modificare in nessuna parte il contenuto e citando sempre la fonte. ©  www.ho-oponopono.info

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P.S.  Questo Post, benchè pubblicato non lo condivido. E’ stato pubblicato solo per completezza d’informazione. Sebastiano. 

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HO’OPONOPONO: COME FARE E CAPIRE LA TECNICA


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IL METODO DI GUARIGIONE HO’OPONOPONO – 8

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Analizzando il Processo

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Bisogna partire dal presupposto che noi intesi come Ego, Io Pensante o Mente Cosciente, non abbiamo veramente il totale controllo della situazione. Il vero totale controllo lo assumiamo quando l’Io si fa Sé in tutte e tre le sue componenti, allineate e centrate fra loro; quando subentra la totale fiducia in ciò che si trova dentro di noi, la nostra Parte Divina in costante contatto con l’intelligenza Divina.

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HO’OPONOPONO: CORREGGERE GLI ERRORI

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Attraverso l’ Ho-oponopono siamo in grado di fare in modo che questo contatto si manifesti e si mantenga costante. Ho-oponopono significa “correggere un errore” o “fare la cosa corretta” nella lingua originale hawaiana. Benché fino ad ora non molto conosciuto in Italia, Ho-oponopono fa parte dei metodi di guarigione dell’antica filosofia Huna.

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Huna è il nome che l’esploratore americano Max Freedom Long diede all’antica filosofia spirituale delle Hawai. Nel sistema Huna La tecnica di guarigione Ho-oponopono è multipersonale, richiede la partecipazione di tutti al processo di riconciliazione, di soluzione di problemi.

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Questo nuovo Ho-oponopono, è Ho-oponopono dell’ Identità del Sè

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Sei tu stesso in comunicazione diretta con la Divinità. Fu sviluppato da Kahuna Morrnah Nalamaku Simeona che lo insegnò al Dr. Ihaleakala Hew Len. E’ ormai chiaro che l’intelletto da solo non dispone delle risorse per risolvere i problemi, da solo può affrontarli, ma non risolverli definitivamente.

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Affrontare i problemi non significa risolverli. Facendo Ho-oponopono tu chiedi a Dio, alla Divinità, che pulisca, e purifichi l’origine di questi problemi che è data dai ricordi, dalle memorie. Così tu neutralizzi l’energia che associ a determinate persone, posti o cose che ti procurano dei problemi. Nel processo Ho-oponopono questa energia viene liberata e trasmutata in Pura Luce attraverso l’intervento della Divinità. E dentro di te, lo spazio occupato dalle memorie cancellate, viene liberato è riempito dalla Luce della Divinità.

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E’ per questo motivo che nel Ho-oponopono non c’è colpa, non è necessario rivivere nessuna sofferenza, non importa sapere il perché del problema, né la sua origine. Il concetto di colpa e di  peccato sono convinzioni culturali prettamente occidentali.

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Nel momento in cui tu noti dentro di te qualcosa di scomodo in relazione ad una persona, un posto, un avvenimento , inizi il processo di pulizia, chiedendo a Dio: “Cancella in me quello che sta contribuendo a manifestare questo problema usando queste parole: “Lo sento molto “. “Perdonami”. “Ti amo”. “Grazie”, e ripetile più e più volte.

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Lascia che sia la tua ispirazione a guidarti

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Quando dici “Mi dispiace” tu accetti che qualcosa, non importa che tu sappia cosa, si è inserito nel tuo sistema corpo/mente. Tu vuoi il perdono interiore per quello che ha provocato il problema a cui ti riferisci.

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Dicendo “Perdonami” tu non stai chiedendo a Dio che ti perdoni, tu stai chiedendo a Dio che ti aiuti a far sì che tu ti perdoni.

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“Ti amo” trasmuta l’energia bloccata, che è il problema, in energia fluida, che torna ad unirsi al Divino.

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“Grazie” o “Sono grato” è la tua espressione di gratitudine, la tua fiducia nel fatto che tutto si risolverà nel modo migliore per tutte le persone coinvolte dal problema, e la tua dichiarazione di gratitudine a te stesso per tutto ciò che di buono hai fatto finora, anzi più in profondità, per tutto ciò che hai fatto fin’ora perché anche ciò che non sembra buono in realtà non è altro che un opportunità di crescita e di ulteriore pulizia.

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Da questo punto in poi quello che succede è determinato dalla Divinità, tu puoi essere ispirato a compiere qualche azione oppure no.

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L’ERRORE DEGLI ALTRI E’ IL MIO ERRORE

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Se continui ad avere dei dubbi devi continuare nel processo di pulizia, quando sarai perfettamente pulito riceverai tutte le risposte. Bisogna sempre ricordare che anche quando vediamo qualcosa di sbagliato negli altri, quell’errore esiste dentro di noi. Poiché tutto è Uno, chi cura viene curato, e se io miglioro, il mondo migliora. Bisogna assumersi questa responsabilità. Non è necessario che nessun’altro segua questo processo, è sufficiente che lo faccia io, e tutta la mia realtà sarà perfetta.

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Non esiste nessuna regola in relazione all’ordine delle frasi Usa la sequenza con la quale ti trovi meglio, qualunque sia, l’importante è che sia in sintonia con te e con il momento che stai vivendo. Puoi usare una o due o tutte e quattro le parole, ma generalmente anche solo “Ti amo” “risolve le situazioni.

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RAPPORTARCI CON LA MENTE INCONSCIA

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La cosa principale è che stiamo imparando rapportarci con la nostra Mente Inconscia. Essa è la responsabile delle memorie, le riceve e le immagazzina. E’ quel bambino interiore che dobbiamo imparare ad amare, chiedendo perdono per la mancanza di considerazione e comunicazione che fin’ora gli abbiamo riservato.

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Esistono dettagli sulle caratteristiche della Mente Subcosciente che non è importante specificare qui. La cosa importante è sapere che ci rapportiamo con la nostra Mente Inconscia, chiedendo alla Divinità che ripulisca le memorie che si ripetono e che generano i conflitti, i problemi, i blocchi di energia che portano ad inconvenienti e malattie sia psichiche che fisiche.

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RIPETERE CONTINUAMENTE IL MANTRA

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Se ripeti continuamente queste frasi durante la tua giornata, anche il più spesso possibile, anche non in relazione ad un problema specifico, otterrai il risultato di mantenere un atteggiamento vibrante di benessere e comprensione, in relazione a qualunque cosa si manifesti nella tua realtà. Prima di uscire di casa, chiedi a Dio che: “Pulisca quello che c’è in te che potrebbe essere la causa di qualche conflitto o problema durante il tragitto da casa al lavoro”, (per esempio).

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Durante la tua giornata, per ogni piccolo fastidio o inconveniente che ti capita chiedi a Dio che pulisca le memorie che lo stanno generando.

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Una frase molto utile è: “Credenze io vi Amo! Sono grato per l’opportunità di Liberarvi dell’energia negativa!” Ripeti questa frase per qualche tempo e vedrai che noterai dei bei cambiamenti.

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In situazioni difficili, dove tu puoi sentirti abbandonato, quando le tue emozioni ti portano uno squilibrio ed i pensieri fluiscono disordinatamente generando sentimenti negativi, fai il discorso di Morrnah; un discorso che abbraccia tutto e tutti, in un vero balsamo spirituale.

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IL METODO DI GUARIGIONE HO’OPONOPONO – 5

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 COME PRATICARE L’ HO-OPONOPONO

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Quando si pratica Ho-oponopono si producono dei cambiamenti positivi nell’ambiente per sé, ma anche per gli altri. Ciò che io individuo come problema, lo posso risolvere, a condizione che io ne accetti al 100% la responsabilità.

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Ma tecnicamente come faccio a farlo?

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Nella maggioranza dei casi non abbiamo la più pallida idea di dove sia nascosto il ricordo che ci crea il blocco da cui poi deriva il problema con cui abbiamo a che fare. Quindi se potessimo fare affidamento solo sul Sub-conscio che nasconde il ricordo e sul Conscio che non è in grado di scovarlo saremmo davvero presi a mal partito. Invece abbiamo anche l’Io Superiore che sa precisamente cosa, come e dove intervenire.

Noi spesso siamo i peggiori ostacoli nella nostra vita, quando non vogliamo capire che la cosa migliore è farci da parte e lasciare agire gli esperti! Questa tecnica funziona sempre, che lo crediamo o no. Anche se al momento non capiamo come funziona, dovremo accettare il fatto che funziona efficacemente quando ci accorgeremo che il problema al quale l’abbiamo applicato si è dissolto!

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COME APPLICARE HO’OPONOPONO

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Nell’applicare Ho-oponopono non bisogna avere giudizi né aspettative, è una cosa molto semplice ma bisogna farlo correttamente. Per tutto il tempo in cui io ripeto le parole,  “Scusa, Mi dispiace, Ti Amo, Grazie” dentro di me so che sto liberando, pulendo, cancellando me stesso. Questa è l’unica cosa che dobbiamo fare. Se lo facciamo così rimaniamo allineati e quindi arriveremo a centrare e connettere i nostri tre Sé.

Dobbiamo essere liberi da giudizi ed opinioni perchè la vita sia libera di fluire. Non è importante ripetere esattamente quelle parole  o sempre tutte insieme, l’importante, la cosa fondamentale è utilizzare Ho-oponopono consapevolmente!

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Come faccio a non avere aspettative?

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Non si tratta in realtà di non avere aspettative, quanto piuttosto di avere FEDE che le cose non potranno che risolversi per il meglio, con la conseguenza di renderci felici! E, incredibilmente, con questo metodo  noi potremmo raddrizzare tutte le cose che non vanno, per tutti e per  tutto il mondo, perché tutto ciò di cui siamo a conoscenza, fa parte della  nostra realtà ed è responsabilità nostra se si è manifestato, pertanto  attraverso la tecnica di Ho-oponopono siamo in grado di modificarlo.

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COSA E’ IL SUBCONSCIO?

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Nel nostro Inconscio, nel nostro Bambino Interiore, trovano spazio tutti, ma proprio tutti, i nostri ricordi. Le persone entrano nella nostra vita perché vengono attratte dalle Memorie che abbiamo in comune, ed è questo che principalmente ci unisce agli altri, anche se di questo non abbiamo consapevolezza. Certi legami sono labili e si sciolgono facilmente, ma altri sono più radicati nel nostro Subconscio e quindi sono più resistenti.

Quando qualcuno o qualcosa mi ferisce o semplicemente mi disturba, posso lamentarmi, arrabbiarmi, affrontare la situazione  colpevolizzando gli altri o le circostanze, ma in realtà è molto più produttivo e soddisfacente capire che qualunque cosa accade non è altro che una proiezione di me stesso. Colpevolizzare gli altri è un po’ come se, guardando la televisione, ce la prendessimo con l’attore di un telefilm, e lo  apostrofassimo dicendogli che è un cretino, o ci mettessimo a discutere con lui sul perché del suo comportamento! Piuttosto assurdo no?

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LA REALTA’ E’ UNA NOSTRA PROIEZIONE

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Nella vita reale è paradossalmente la stessa cosa. TUTTO è una mia proiezione sullo schermo tridimensionale della realtà. Se io mi ringrazio o mi perdono, quindi automaticamente cancello le credenze in comune tra me e ciò che mi disturba. Semplice no? L’assumersi consapevolmente la responsabilità della realtà é quello che cancella gli errori.

Per esempio i terapeuti devono essere consapevoli che quando arriva da loro una persona che vuole essere guarita da loro, in realtà va proprio da loro semplicemente per aiutarli a risolvere la loro realtà, per dare loro l’occasione di correggere una memoria che provoca degli errori nella loro realtà. La strada più facile è assumersi la responsabilità.

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MEMORIE E CREDENZE LIMITANTI

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Se io non ho una credenza limitante o una memoria “pericolosa” nel mio Subconscio, nella mia realtà non possono manifestasi certe contingenze. Quindi in buona sostanza, io sono responsabile  di tutto, anche dei pensieri e delle azioni degli altri! Quindi quando qualcosa appare nella mia vita, anche se è qualcosa che mi ferisce, che mi fa stare male, devo comunque considerarlo una fortuna, perché quell’evento, per quanto nefasto, mi dà l’opportunità, essendone io il responsabile, di correggere degli errori che sono nel mio sub-cosciente.

A questo punto non è importante che coscientemente ci focalizziamo su ciò che dobbiamo cancellare, è sufficiente che la nostra attenzione vada all’effetto che ciò che vogliamo cancellare ha provocato. Quello di individuare la causa è compito della nostra parte divina, che dal canto suo sa molto bene cosa fare, senza bisogno di consigli o di istruzioni, che avrebbero l’unico risultato di distogliere la nostra attenzione dall’effetto che vogliamo eliminare.

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COME CANCELLARE LE MEMORIE LIMITANTI?

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Ma devo pensare quello che sto cancellando?… No, la nostra parte divina sa molto bene quello che bisogna pulire, neanche deve pensare che qualcosa non lo vuole cancellare, si cancella solo quello che deve cancellare. Forse l’effetto non sarà immediato,  ma la tecnica funziona sempre, il rallentamento dipende dalla  mancanza di allineamento. E l’allineamento si raggiunge  facilmente mettendo in primo piano l’amore!

Ho-oponopono è anche accettare che c’è una parte di me che è più saggia di “me” (nel senso che noi ci identifichiamo spesso solo con il nostro Io Cosciente (Ego), dimenticando le altre due parti del nostro essere). Se non pensassimo tanto, spesso potremmo comprendere le cose molto meglio.

Dobbiamo comprendere che Dio non si intromette nelle nostre vite, se noi non gliene diamo il permesso. Bisogna imparare a fidarsi  di se stessi e ringraziarci per tutto ciò che di buono abbiamo  manifestato nella nostra vita. Bisogna confidare che quando utilizziamo realmente questa tecnologia i problemi si risolvono. E soprattutto bisogna smettere di analizzare tanto ogni cosa. L’unica cosa che io devo realmente  fare è essere me stesso pienamente.

Non importa quale sia effettivamente la causa del problema, è solo un’incognita che bisogna cancellare e non importa chi la cancella. E non è nemmeno importante capire quando o come voglio che il problema si risolva, perché la nostra parte divina sa già perfettamente cosa è il meglio per noi e farà in modo che si realizzi. E il nostro Io Superiore sa molto meglio cosa va bene per noi del nostro “Ego”.

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NON PORSI OBIETTIVI DEFINITI

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Quindi la cosa più giusta da fare non è porsi degli obiettivi definiti ma piuttosto mantenerci puliti e allineati, confidando che nella nostra vita si manifesterà tutto quello che è meglio per noi al di là di ogni più rosea aspettativa dell’intelletto.

In realtà noi abbiamo già in noi tutte le “esperienze” ma non ne siamo consapevoli a causa di tutte le memorie e le credenze limitanti che abbiamo accumulato, e che ci impediscono di collegarci al Divino. Per questo motivo la nostra missione è quella di cancellare i blocchi mentali che abbiamo, per poter raggiungere consapevolmente la nostra autentica essenza.

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I PENSIERI CREANO LA NOSTRA REALTA’

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Ovviamente non possiamo essere coscienti della qualità dei pensieri che abbiamo minuto per minuto, ma i pensieri sono creativi sia che noi siamo consapevoli di averli, sia se non lo siamo. E’ banale dire che chiunque subisca una disgrazia non  l’ha attirata nella sua vita consapevolmente, ma comunque noi ormai sappiamo che l’ha attirata lui ed egli ne è l’unico responsabile.

In realtà noi abbiamo una quantità di ricordi, emozioni e pensieri dei quali non siamo consapevoli e che rischiano di farci manifestare ciò che non vogliamo affatto. E’ per questo motivo  che il nostro Ego (Io Cosciente) non può pretendere di cancellare  consapevolmente la causa degli errori, perché verosimilmente  nella maggioranza dei casi non sarebbe in grado di individuarla.

Dobbiamo diventare in questo caso come i bambini, accettare di cancellare le cause dei problemi senza un diretto controllo, con innocenza, ma con un’innocenza consapevole. Affidiamoci al divino e agiamo quando il nostro Super-Cosciente ci invia l’ispirazione ad agire!

Quindi “Grazie, Ti amo” li diciamo perché vogliamo stare sereni, indipendentemente da ciò che sa o non sa l’intelletto. Perché spesso quello che la ragione non conosce, lo conosce il cuore. E poiché tutta la realtà parte da noi se noi siamo sereni e in pace in noi stessi, questo è il più gran servizio che possiamo fare al mondo.

Quindi se ho passato tutta la vita volendo risolvere i problemi, ora scopro che non sono io che devo risolverli, anzi se continuo ad ostinarmi a volerlo fare non faccio altro che mettermi i cosiddetti bastoni tra le ruote! Perciò ripuliamoci per poter stare in Pace.

Questo report è liberamente distribuibile a condizione di non modificare in nessuna parte il contenuto e citando sempre la fonte.  © www.ho-oponopono.info .

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Sebastiano

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IL DECRETO – CONNY MENDEZ


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METAFISICA PER TUTTI (5) – CONNY MENDEZ

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Conny Mendez


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IL DECRETO

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Se crediamo a queste Verità come crediamo nelle altre leggi di Natura, come crediamo che il fuoco brucia e che nell’acqua si annega, allora l’effetto da esse prodotto sarà grandissimo (da Cenni di Teosofia, di C. W. Leadbeater).

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Un decreto, è un’affermazione che viene fatta a voce abbastanza alta da essere udita da chi lo emette. Viene fatto allo scopo di affermare una Verità e negare ciò che appare come male ma in realtà non lo è. Il decreto è la forma più potente tra tutte quelle conosciute per rivolgersi a Dio. È un comando che un figlio o figlia di Dio emette nel nome del suo Cristo interiore, affinché il volere del Padre si manifesti sulla Terra così come si manifesta nei Cieli. È il mezzo con cui il Regno di Dio diviene una realtà, qui e ora, tramite il potere della “parola parlata”.

Un decreto può essere lungo o corto, di solito inizia con un preambolo e termina con un atto di accettazione. Questi due brani presi dai Salmi ben illustrano la potenza del decreto: “Egli mi chiamerà e io gli risponderò” (Salmo 91:15). “Essi chiamarono il Signore ed Egli rispose alla loro chiamata” (Salmo 99:6).

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Il Potere delle Parole

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Ogni volta che pronunciamo un’affermazione, firmiamo un decreto che farà apparire qualcosa in noi o nel mondo esterno. Gesù stesso sottolineò l’importanza di un giusto parlare e disse due cose che nessuno ha mai considerato nella loro importanza. Una di esse è: “Poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato” (Mt 12:37), intendendo non tanto il giudizio degli altri ma la legge che considera la “parola parlata” come una grande potenza creativa. Il secondo riferimento è: “Non è quello che entra dalla bocca che contamina l’uomo, ma quello che ne esce; perché tutto quello che esce dalla sua bocca procede dal cuore” (Mt 15:11). Dove con “cuore” intendeva la sede delle emozioni e delle passioni.

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Il Maestro insegnava le importanti leggi della Metafisica, i suoi ascoltatori, però, non erano sufficientemente maturi per comprenderlo. Questo è il motivo per cui in varie situazioni precisò di avere ancora molte cose da dire che non sarebbero state comprese, precisò anche: “Chi ha orecchie per intendere intenda” (Lc 8:8).

Ti propongo di porre attenzione a tutti i decreti che emetti durante una giornata. Provo a ricordarteli, te ne propongo qualcuno per farti capire che cosa intendo: “Gli affari vanno malissimo”, “Le cose stanno andando molto male”, “La gioventù è persa”, “Il traffico è impossibile”, “Il Governo è ladro”, “Non si trova lavoro”, “Il mondo è una giungla”, “Non lasciare l’automobile in strada perché te la ruberanno”, “Gli imbroglioni si incontrano dappertutto”, “Ho paura di uscire”, “Stai attento che ti farai investire”, “Va a finire che lo rompi”, “Sono proprio sfortunato”, “Non posso mangiarlo, sono sicuro che mi farà male”, “Io ho una pessima memoria”, “Soffro sovente di una terribile emicrania”, “Ho il nervo sciatico che mi fa molto male”, “Questa è davvero una disgrazia”, “Stammi lontano che mi attacchi il raffreddore”.

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Se analizzi questi decreti, e hai compreso quanto grande sia la loro potenza, allora le cose spiacevoli non ti sorprenderanno più; saprai infatti riconoscerle come il risultato di un decreto che hai emesso tu stessa. Hai dato un ordine ed è stato eseguito. Adesso ricorda, e non dimenticarlo mai più, che ogni parola pronunciata può essere un decreto positivo o negativo. Se è positivo si manifesterà con cose belle e piacevoli, se è negativo si manifesterà con cose brutte e dispiaceri.

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Ricorda anche che quando affermi qualcosa di negativo contro qualcuno (ovvero emetti un decreto), è come se tu stessi condannando te stessa: ti ritorna indietro. Se invece affermerai cose buone e positive allora arriveranno a te la bontà e la comprensione dagli altri.

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E quando ti succede qualcosa di spiacevole, di negativo, non dire: “Però, io non stavo pensando né temendo che questo mi accadesse!” Abbi la sincerità e l’umiltà di esaminarti con calma e scoprirai che in qualche occasione ti sarai espressa male nei confronti di qualcuno o del tuo destino. In qualche momento, puoi aver espresso una convinzione, magari assai vecchia o un modo di dire abitudinario che hai sentito ripetere chissà quante volte. Le frasi “Nel governo sono tutti ladri” o “Oggi la scuola non vale più nulla”, possono darti una chiara idea di quello che intendo.

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È ovvio che qualora ti ritrovi a ripetere qualcosa di questo tipo devi immediatamente riprometterti di non farlo mai più.

Ricorda anche che ciò che rende più incisiva la registrazione di un pensiero nel Subconscio è il sentimento che lo accompagna. Il Maestro Gesù, che non impiegò mai parole superflue, lo espresse molto bene dicendo: “Quello che esce dalla bocca procede dal cuore” (Mt 15:11). Il cuore, infatti, è da sempre stato considerato come la sede delle emozioni e dei sentimenti. La prima emozione negativa che abbiamo provato è stata certamente la paura. I primi a farcela provare furono i nostri genitori e dopo di loro gli insegnanti di religione. Quando proviamo paura il nostro cuore accelera, diciamo infatti “ho il cuore in gola”.

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La paura è un’emozione molto forte e negativa; di paura si può anche morire. Ebbene, se vorrai fare un’attenta analisi troverai che la paura è presente in tutte le convinzioni negative citate in precedenza.

Ogni volta che ti ritrovi a dire una frase negativa, soffermati un attimo, e cerca di scoprire a quale tipo di convinzione, tra quelle nascoste nel tuo subconscio, quella frase si collega. Spesso scoprirai che il sentimento preponderante è proprio la paura. San Paolo disse: “Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rm. 12:2), perciò attacca ognuna di queste convinzioni, cancellale negandole e riconoscendole come false e menzognere, quindi afferma la Verità. Questo è l’unico modo d’agire se non desideri continuare a portarle con te per tutta la vita.

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Se ti ritrovi a dire “il Governo è ladro” afferma immediatamente che questa frase è menzognera e decreta la Verità, ovvero: “Non è vero che il Governo è ladro, i politici sono figli di Dio e la Saggezza Divina rende le loro azioni oneste e sincere”.

Dopo poco tempo che usi questa pratica, noterai che ti esprimerai in un altro modo, che il tuo modo di pensare sarà notevolmente cambiato. Tu e la tua vita vi sarete trasformati attraverso il rinnovamento della mente. Allora, quando ti capiterà di trovarti con altre persone, ti renderai perfettamente conto delle loro convinzioni, perché ne vedrai il riflesso in tutto quello che affermano e in ciò che accade nella loro vita.

Qualora ti dovesse capitare di ascoltare le miserie di un ammalato o qualcuno ti fa un discorso negativo, non confermare mai a voce alta ciò che loro dicono, afferma invece mentalmente: “non accetto questa cosa, né per me, né per lui”.

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Non c’è bisogno che tu glielo dica, è meglio che non divulghi le Verità se non sei sicura che chi ti ascolta è in grado di comprendere pienamente; in caso contrario rischi soltanto di essere derisa o disprezzata. Ricorda l’ammonimento di Gesù: “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi” (Mt 7:6).

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Elaborazione a cura del dr. Mario Rizzi   Fonte: www.viveremeglio.org

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Visita il mio nuovo sito http://www.scuoladellasalute.it/

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 Sebastiano

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PENSARE E’ CREARE – CONTE SAINT GERMAIN


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Conte di Saint-Germain


IO SONO (VITA IMPERSONALE)

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Capitolo 6: Pensare è creare

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Ho detto che l’uomo non pensa; che sono io dentro di lui, che penso; ho anche detto che l’uomo crede di pensare. Siccome questo è, in apparenza, una contraddizione, io ti mostrerò che l’uomo normalmente non pensa, più che non faccia ogni altra cosa ch’egli supponga di fare.  Poiché io, dentro di lui, faccio tutto ciò che egli fa; ma lo faccio necessariamente per mezzo del suo organismo, della sua personalità, del suo corpo, della sua mente e della sua anima.

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Cercherò ora di farti comprendere come ciò possa essere.

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Ricorda prima di tutto che io ti feci a mia immagine e somiglianza e che ho il mio Essere dentro di te.  Ma questo non lo credi ancora.  Tu credi che io, Dio, sia in qualche luogo fuori di te: che noi siamo separati. Inoltre, ciò che tu fai quando credi di pensare non è realmente «pensare» perché non è un pensare cosciente, essendo tu inconscio di me, l’ispiratore, il dirigente di ogni idea, di ogni pensiero che entra nella tua mente.  

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Tu sei fatto a mia immagine e somiglianza

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Ancora, essendo io in te e tu fatto a mia immagine e somiglianza, e possedendo quindi tutte le mie facoltà, tu puoi pensare; ma non essendo conscio del fatto che pensare è creare e che pensando tu adoperi uno dei miei divini poteri, tu hai bensì pensato durante tutta la vita, ma hai pensato male, cioè hai pensato ciò che tu chiameresti l’errore. Questo pensare erroneamente ti ha sempre più separato da me, pur adempiendo il mio piano, che più innanzi ti sarà manifesto.

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La prova di questo è che tu credi di essere separato da me e di vivere in un mondo materiale; che il tuo corpo di carne produca e accolga il piacere e il dolore e che nel mondo si manifesti una cattiva influenza, chiamata Demonio, la quale si opponga alla mia volontà.

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E così è per te, poiché tutto è, per l’uomo, come egli pensa o crede che sia.  E sono pure io che ho fatto apparire all’uomo tutto ciò, come se fosse ciò che egli pensa che sia.  Anche questo in vista del mio intento e per adempiere la legge del creare.

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Infatti, se tu credi che una cosa sia in un certo modo, non è essa, per te, realmente così?  Se una cosa ti sembra reale, sia essa una gioia o un dolore, un disturbo o un cruccio, o qualunque altra cosa, condizione o esperienza, non è essa reale per te solo perché il tuo pensarla e crederla tale la fa tale per te? Ma essa sembra reale soltanto a te: altri possono pensarla del tutto differente, non è vero?

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E se è così, allora il tuo corpo, la tua personalità, il tuo carattere, il tuo ambiente, il tuo mondo, sono come appaiono a te solo perché tu li hai pensati tali.  Tu puoi quindi cambiarli col medesimo processo, se non ti piacciono, non è vero?  E tu puoi farli comunque tu voglia, pensandoli tali.

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Ma tu domandi: come si può realmente pensare, coscientemente pensare, in modo da produrre questo cambiamento?

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Sappi innanzitutto che io, il tuo Sé reale, ho espressamente attirato la tua attenzione su queste cose che ora ti dispiacciono e che te le lascio pensare quali esse ora ti sembrano.  Io, io solo preparo così la tua mente umana in modo che quando tu ti volgerai interiormente a me con fede durevole, possa renderti capace di comprendere e manifestare esteriormente la realtà delle cose che ora ti sembrano così poco soddisfacenti. Poiché io ti porto tutto ciò che, con la sua apparenza esterna, può attrarre o allettare la tua mente umana e spingerla innanzi nella sua ricerca terrena, allo scopo di istruirti intorno alla illusorietà di tutte le apparenze materiali e alla fallibilità d’ogni giudizio umano: cosicché tu ti volga finalmente a me, dentro, alla mia sapienza, come Una e unica interprete e guida.

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E quando tu ti sia così volto a me dentro, io aprirò i tuoi occhi e ti farò vedere che l’unico modo di provocare questo cambiamento nel pensare è di mutare prima il tuo atteggiamento verso tutte queste cose che ora tu pensi non siano quel che dovrebbero essere; cioè, se esse non sono soddisfacenti o ti sembrano biasimevoli e ti toccano al punto da recarti dolore o disturbo della mente, ebbene, cessa di pensare che esse possano addolorarti o disturbarti.

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Chi è, insomma, il padrone?  Il tuo corpo, la tua mente?  Oppure Tu, l’Io sono interiore?  Allora perché non mostrare che tu sei il padrone, pensando le vere cose che l’Io sono dentro di te desidera che tu pensi?

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Tutte le cose influiscono su di te solo in quanto tu le pensi e dai loro il potere di turbarti o tediarti. 

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Se tu cessi di pensare che esse abbiano questo potere, ti volgi dentro a me e mi permetti di dirigere il tuo pensiero, esse spariranno immediatamente dalla tua coscienza e si dissolveranno nel nulla, da cui tu, pensandole, le hai tratte.  Quando tu sarai disposto a fare questo, solo allora sarai pronto a riconoscere la verità e, per mezzo di un pensare cosciente diretto da me, a creare al loro posto le cose vere e permanenti che io, dentro, desidero che tu crei.

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Distinguere il vero dal falso, il reale dall’apparente

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Allora, quando tu saprai distinguere il vero dal falso, il reale dall’apparente, il tuo pensiero cosciente sarà tanto potente da creare tutto ciò che desideri, come lo è stato il tuo pensiero inconscio nel creare in passato quelle cose che tu, un tempo, desiderasti e che ora trovi odiose.  Poiché fu per il tuo pensiero inconscio, o per il tuo pensare senza aver coscienza del dominio che i tuoi desideri esercitavano sui tuoi poteri creativi, che il tuo mondo e la tua vita sono ora ciò che tu qualche volta in passato desiderasti che fossero.

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Hai tu studiato e analizzato mai il processo con cui lavora la tua mente quando le appare una nuova idea fertile di possibilità? Hai notato la relazione che il desiderio ha con quell’idea e come pensandola essa alfine si realizzi?

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Studiamo questa relazione, questo processo.  Prima di tutto c’è sempre un’idea, non considerando adesso la necessità o l’occasione per cui essa è apparsa.  E non importa di dove essa venga, se di dentro o di fuori: poiché in ogni modo sono io che l’ispiro e faccio sì ch’essa impressioni la tua coscienza in quel particolare momento.  Poi, precisamente nella misura in cui tu ti concentri su di essa, arrestando tutte le attività della tua mente ed eliminando tutte le altre idee e pensieri dalla tua coscienza, in modo che questa possa avere pieno impero su tale idea, io illumino la tua mente e faccio svolgere dinanzi a essa i vari aspetti, le varie possibilità ch’essa contiene.

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Tutto ciò ha luogo, fino a questo punto, senza il concorso della tua volontà, tranne che nel mettere a fuoco, nel concentrare la tua attenzione su quell’idea.  Ma una volta che io ho dato alla tua mente umana una prospettiva delle sue possibilità e ho attirato a essa il tuo interesse, allora diviene responsabile la tua personalità: allora essa deve assumere il suo compito, poiché come io creai e generai quell’idea, così nell’atto stesso io generai in essa il potere di creare e generare il desiderio, desiderio di portare a manifestazione esterna tutte le possibilità dell’idea stessa.  

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Il desiderio, quindi, diviene l’agente mortale della mia Volontà e fornisce la forza motrice; precisamente come la personalità umana è lo strumento mortale adoperato per costringere e mettere a fuoco quel potere.  Nasce per prima, quindi, l’idea nella mente, poi sorge il desiderio di realizzarla.  Questo per ciò che concerne la relazione. Veniamo ora al processo di realizzazione.

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A seconda della precisione con cui la mente afferra l’immagine dell’idea e nella misura con cui l’idea possiede la personalità, procede nell’opera sua il potere creativo, sotto l’impulso del desiderio.  E fa questo costringendo la mente mortale a pensare o immaginare o, in altre parole, a costruire forme mentali in cui io posso, come in un vuoto, riversare la forza vitale, elementare, impersonale dell’idea, che subito comincia a realizzarsi, prima dirigendo e dominando la coscienza e tutte le attività della mente e del corpo, e di tutte le menti e di tutti i corpi che sono in relazione con essa stessa, e poi attraendo, guidando, modellando le cose e gli eventi in modo che prima o poi quell’idea possa avere definita e tangibile manifestazione.

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Così ogni cosa, ogni condizione, ogni evento, furono prima un’idea nella mente.

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Pensa questo e fa tu stesso la prova.  Prendi un’idea qualunque e seguila attraverso tutto il processo, dal suo primo apparire alla sua realizzazione: oppure prendi un atto qualunque da te compiuto, una tua opera d’arte, una tua invenzione o qualunque cosa o condizione ora esistente e risali alle sue origini, all’idea prima da cui partì.  Questo è il processo di ogni vero pensare e quindi di tutta la creazione.

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In altre parole, tu hai ora e hai sempre avuto, per mezzo del potere del pensiero, il dominio su tutti i regni della Terra.  

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Se solo tu lo sapessi, tu hai, ora, in questo momento, solo da pensare o proferire parola e la coscienza aspettante di tutte le cellule invisibili di tutta la materia su cui si concentrano la tua volontà e la tua attenzione, cominceranno a obbedire immediatamente e ad agire a seconda dell’immagine o dei piani che tu hai preparato pensandoli.

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Una volta che tu sei persuaso di questo e che sai che la coscienza dell’Io sono in te è una con la coscienza di tutta la materia animata e inanimata, e che la sua volontà è una con la tua, che è la mia volontà, allora tu comincerai a conoscere e sentire me dentro e riconoscerai il potere e lo splendore della mia idea, che esprime eternamente se stessa, impersonalmente per mezzo tuo.

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Ma prima è assolutamente necessario che tu impari a pensare, a distinguere i tuoi pensieri, quelli diretti da me, dentro, dai pensieri degli altri, a rintracciare fino alla loro origine la sorgente dei pensieri, a bandire dalla tua coscienza quelli che non sono desiderabili e, finalmente, a dominare e utilizzare i tuoi desideri in modo che essi servano sempre te, invece di renderti loro schiavo.

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Tu hai in te tutte le possibilità: poiché io sono in te.  

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La mia idea deve esprimersi per mezzo tuo.  Essa si esprimerà perfettamente se tu lo permetterai: se tu calmerai la tua mente umana, se metterai da parte le tue idee, credenze e opinioni personali e la lascerai fluire dall’esterno.  Tu non hai che da volgerti dentro, a me, e lasciarmi dirigere il tuo pensiero, lasciarmi esprimere qualunque cosa io voglia, accettando personalmente e facendo ciò che io desidero che tu faccia. 

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Allora nella tua vita ci sarà una grande armonia, il tuo mondo diverrà un paradiso e tu stesso diverrai uno con me.

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Quando tu avrai cominciato a realizzare tutto ciò e avrai avuto un barlume del suo intimo significato, sarai pronto ad afferrare il valore di quanto segue.

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Fonte: www.stazioneceleste.it

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Sebastiano.

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“IO SONO” – CONTE DI SAINT GERMAIN


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Conte di Saint-Germain

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IO SONO (VITA IMPERSONALE)

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Capitolo 1 : IO SONO

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Io sono. A te che leggi, io parlo. A te, che per lunghi anni, vagando innanzi e indietro, hai con ardore cercato nei libri, negli insegnamenti, nelle filosofie, nelle religioni, non sai neppure tu che cosa: la verità, la felicità, la libertà, Dio.

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A te, Anima stanca e scoraggiata, quasi senza speranza, che molte volte hai afferrato un barlume della verità cercata, solo per riconoscere che essa si dileguava come il miraggio nel deserto.

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A te che credesti d’averla trovata in qualche grande istruttore, capo riconosciuto di una Religione, Fraternità o Società, e che ti pareva un «maestro» – tanto meravigliose erano la sua sapienza e le opere sue – solo per risvegliarti più tardi alla scoperta che quel maestro era soltanto una persona umana, con difetti, debolezze e colpe segrete, pur avendo potuto essere tramite di splendidi insegnamenti apparsi a te come la più alta verità.

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A te, di nuovo stanco e affamato, senza guida; a te io sono venuto.

E sono venuto anche a te, che hai cominciato a sentire la presenza della Verità nella tua anima e cerchi la conferma di ciò che lotta vagamente dentro di te, per esprimersi.

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Sì, a quanti hanno fame del vero «pane di vita» io sono venuto.

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Sei tu pronto a ricevere il mio cibo? Se lo sei, fa cuore. Siedi.

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Calma la tua mente umana e segui strettamente la mia parola qui pronunciata. Oppure forse ti allontani, deluso ancora una volta, con nel cuore il morso della fame insaziata?

Io! Chi sono io, che sembro parlare con sì conscio potere e autorità?

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Io sono tu, il tu Sé

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Ascolta. lo sono tu; quella parte di te che è e sa, che sa tutte le cose, che sempre seppe e sempre fu. Io sono tu, il tu Sé; quella parte di te che dice Io sono ed è Io sono. Io sono quella parte più alta di te stesso, che vibra entro di te mentre leggi; che risponde a questa mia parola, che ne percepisce la verità, che riconosce per sua natura tutta la verità e scarta ogni errore dovunque lo trovi. Ciò io sono: non quella parte di te che sino a oggi s’è nutrita dell’errore.

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Poiché io sono il tuo vero Istruttore, il solo che tu conoscerai sempre, il solo Maestro; io, il tuo Sé Divino.

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Io, il tuo Io sono, ti reco questo mio messaggio, la mia vivente parola, come ti ho portato ogni cosa in vita, libro o «maestro», povertà o ricchezza, amara esperienza o amore, allo scopo di insegnarti che io, io solo, il tuo vero Sé, sono il tuo istruttore; il solo istruttore e il solo Dio, che provvede e ha sempre provveduto a te, non solo il pane e il vino della vita, ma anche tutto ciò che occorreva al tuo mantenimento e al tuo sviluppo fisico, mentale e spirituale. Perciò, quello che fa appello a te mentre leggi è il mio messaggio, dettato alla tua coscienza umana esterna dal di dentro, ed è solo una conferma di ciò che l’Io sono di te sempre seppe interiormente, ma che non aveva ancora tradotto in termini ben definiti alla tua coscienza esterna. Così pure tutto ciò che sempre fece appello a te, venendo da qualche espressione esterna, non era che la conferma della mia parola già pronunziata dentro di te; quell’espressione esterna era il canale, il mezzo da me scelto in quel momento per impressionare la tua coscienza umana.

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Ma io non sono la tua mente umana, né il figlio suo, l’intelletto: essi sono soltanto l’espressione del tuo essere, come tu sei l’espressione del mio essere; essi sono soltanto fasi della tua personalità umana, come tu sei una fase della mia divina impersonalità.

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Pesa e studia attentamente queste parole.

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Sorgi e liberati per sempre dal dominio della tua personalità, con la tua mente e il suo intelletto così gonfi ed esaltati di se stessi; poiché la tua mente, d’ora innanzi, deve essere la tua serva e l’intelletto il tuo schiavo, se vuoi che la mia parola penetri nella coscienza dell’anima tua. Io sono venuto ora alla coscienza dell’anima tua, dopo averla stimolata per prepararla a ricevere la mia parola. Se sei abbastanza forte per sopportarla; se puoi sbarazzarti di tutti i tuoi capricci, di tutte le tue credenze, di tutte le tue opinioni personali – rottami da te raccolti nei campi coltivati da altri -; se sei forte abbastanza da gettarli via; allora la mia parola sarà per te una sorgente inesauribile di gioia e di felicità.

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Ma sii preparato al fatto che la tua personalità dubiterà di queste mie parole man mano che le leggerai; poiché la sua vita è minacciata, ed essa sa che non può vivere e prosperare, né dominare più a lungo i tuoi sentimenti, il tuo andare e venire, come prima, se tu accetti nel tuo cuore la mia parola e le permetti di dimorarvi.

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Sì. Io sono venuto a te, ora, a farti conscio della mia presenza; poiché ho già preparato la tua mente umana in modo che essa possa, fino a un certo punto, comprendere il significato di me.

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Io sono sempre stato con te, ma tu non lo sapevi.

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Ti ho espressamente condotto attraverso il Deserto dei libri e degli insegnamenti, delle religioni e delle filosofie, tenendo sempre davanti agli occhi della tua anima la visione della Terra Promessa; alimentandoti con la manna del Deserto, perché tu potessi ricordare e apprezzare il pane dello Spirito e anelare a esso.

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Ora ti ho condotto sulla riva del Giordano che ti separa dal tuo divino retaggio. Ora è venuto per te il tempo di conoscermi coscientemente; è venuto il momento di attraversare il fiume e di passare nella Terra di Canaan, nella terra del latte e del miele. Sei pronto? Vuoi andare?

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Allora segui questa parola che è l’Arca del mio patto, e passerai a piedi asciutti.

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Fonte: www.stazioneceleste.it

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Sebastiano

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COME USARE LA LEGGE D’ATTRAZIONE – IL SEGRETO DI RHONDA BYRNE


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COME USARE LA LEGGE D’ATTRAZIONE

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Rhonda Byrne

Rhonda Byrne

Rhonda Byrne è  l’autrice del libro e dell’omonimo film

sulla Legge di Attrazione “The Secret”.

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“Il pensiero senza sentimento è sterile”

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L’uomo è l’unico degli esseri viventi in grado di elaborare pensieri servendosi di parole.

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Ora, non tutte le parole hanno lo stesso impatto emotivo su ogni persona. Una parola che può suscitare dei sentimenti forti in uno, e può lasciare perfettamente indifferente un altro. E, poichè le parole sono quelle che danno vita ed espressione al nostro pensiero, e, siccome la Legge di Attrazione risponde più alla sostanza emotiva dei nostri pensieri e delle nostre parole, che alle parole in se stesse, abbiamo bisogno di esprimerci con parole appropriate, che ci suscitino dei sentimenti e delle emozioni; insomma, delle parole che siano in grado di far vibrare il nostro cuore, e ci consentano di trasformare i nostri sentimenti e le nostre emozioni in vibrazioni.

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Legge d’Attrazione “ad personam”

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La Legge di Attrazione è sensibile soprattutto non alle parole, ma alle vibrazioni che queste parole possono evocare. Un esempio pratico: la parola “Universo” che è tanto usata nei libri sulla Legge di Attrazione. Col termine “Universo” si vuole intendere grosso modo quell’Energia Naturale che governa tutto ciò che esiste mediante Leggi naturali e immutabili. Bene! Andiamo subito al dunque, e precisiamo il perchè abbiamo bisogno ognuno di noi di una Legge di Attrazione “personalizzata”. Ritorniamo all’esempio:

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 risposte emotive personali

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Se io dico: “Grazie, Universo, perchè mi hai esaudito”, a me personalmente queste parole non è che mi scuotano più di tanto. Ma se io dico: “Grazie, mio Dio, perchè mi hai esaudito”, io sento una scossa nel mio essere, in questo caso il mio pensiero e le mie parole hanno emesso delle potenti vibrazioni in grado di raggiungere e mettere in moto la Legge di Attrazione. Chiaramente si tratta di risposte emotive personali. Un’altra persona sarà più sensibile ad altre parole. Ma quello che è importante sottolineare è il fatto che parole e pensieri che non suscitano sentimenti sono sterili, vuoti, privi di energia, non sono in grado di far vibrare il nostro Essere. E se non emettono vibrazioni, muoiono appena nati, come degli aborti, vivono quanto una bolla di sapone, si dissolvono rapidamente nel nulla, senza  provocare nessun effetto.

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maggior coinvolgimento

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Io, quando voglio formulare un’affermazione positiva, dapprima scrivo di getto 5-6 frasi che simboleggino il mio desiderio. Poi me le coccolo nella mente, me le ripeto a voce, per sentire quale tra di esse provoca maggior vibrazione e maggior coinvolgimento nella mia persona. Alla fine ne scelgo una, quella che riterrò più pregnante di energie e di vibrazioni. Questa diventerà la mia affermazione trainante per tutto il mese.

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Per questo io credo che noi abbiamo bisogno di personalizzarci ogni insegnamento, sia che provenga dalla Legge di Attrazione o di qualsiasi altra fonte. Ognuno dovremmo costruirci “ad hoc” le nostre proprie affermazioni. Non dovremmo lasciarci ingabbiare in schemi precostituiti dai vari guru di moda, veri o presunti.

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Ognuno di noi siamo come degli strumenti musicali, uno diverso dall’altro, ed emettiamo vibrazioni differenti.

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C’è lo strunento che ha bisogno di una forte percussione per vibrare (tamburo, pianoforte), un’altro che vi sia inalato del fiato (flauto, tromba), un’altro ha bisogno di essere sfiorato dolcemente con le dita (arpa, lyra), ma tutti hanno bisogno di un differente approccio per emettere le loro vibrazioni sonore. Lo stesso è per la Legge di Attrazione Personalizzata.

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Sebastiano.

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INTRODUZIONE ALLA SCIENZA DIVINA di W. JOHN MURRAY


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Breve Introduzione alla Scienza Divina

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di W. John Murray

Scienza Divina

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La Scienza Divina insegna che la vita è continuità, che procede dalla Vita Divina, la Quale è il Bene in tutte le sue manifestazioni; insegna che vi è un solo Potere, che noi chiamiamo Dio, che il male non esiste, eccetto quello che è compiuto dall’uomo, e che lo Scopo Divino è quello di esprimere la gioia della vita.

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La Scienza Divina insegna la scienza dello sviluppo della Divinità che c’è in ogni essere umano. Insegna che lo stato  normale dell’uomo è quello della salute e dell’abbondanza, con tutte le possibilità di conseguimenti e di realizzazioni, assicurandosi così  una espressione piena e completa di tutto il Bene che c’è dentro   ogni individuo e  garantendogli una quantità sufficiente di risorse. (Nota: Nel Nuovo Pensiero, il concetto di “risorse” può essere inteso come rifornire di tutti beni materiali e spirituali che sono necessari per coprire tutte le esigenze e i desideri di una persona, e sempre rimanendo un avanzo.)

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Insegna che questa condizione di felicità è possibile per tutti coloro che sono disposti a   modificare le proprie abitudini di pensiero, che cambiano l’atteggiamento della sua anima e, quindi, entrando in armonia con la Legge Divina, dirigono le Forze della Vita dentro canali corretti, e attraendo così tutto il bene dalla centrale del Bene, che è Dio.

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La Scienza Divina insegna che attraverso lo studio e la riflessione sulle cose che ha fatto Gesù, e seguendo le istruzioni che Gesù diede ai suoi discepoli, noi possiamo  sviluppare la Coscienza di Cristo e fare le cose che Gesù ha fatto.

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Gesù ci ha insegnato la grande Verità che Dio non è una divinità lontana, ma che Egli è dentro di noi. Gesù ha proclamato: “Mio Padre e io siamo Uno” e la sua preghiera è stata: “Che tutti siano Uno, così come Tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi Uno in noi”. (Strofa del Vangelo di Giovanni, 17: 21)

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Ed Egli ha promesso che “Il Padre stesso ti amerà e Noi verremo a te e dimoreremo in te”. (Il verso del Vangelo di Giovanni, 14: 23)

La Verità del compimento di questa promessa sta è nel cuore stesso della religione di Cristo. Però, non vi è mai stata posta la giusta enfasi su questo insegnamento.

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Nonostante che Gesù abbia portato nel  mondo questo Nuovo Pensiero su Dio – cioè il pensiero dell’esistenza interiore dello Spirito Eterno nell’anima umana – la razza umana è regredita di nuovo al vecchio pensiero di un Dio lontano, remoto e inaccessibile, per poi polemizzare sterilmente sul Suo  interesse nelle faccende dell’uomo, ma continuando a rimanere lontani dal comprendere la  Presenza Reale di Dio  in noi, se non in senso accademico.

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Il Dio, nel quale ci è stato insegnato a credere, è l’antico dio tribale degli Ebrei, un dio sempre adirato, irascibile e vendicativo, come un grande e potente Uomo-Dio patriarcale, che vive in cielo seduto su un trono, circondato da angeli che suonano arpe e offrono incenso. Il cielo in cui ci è stato insegnato a credere è il concetto orientale di un palazzo sovra-terreno, con pareti di diaspro e onice, in una magnifica città con strade d’oro. Dio è stato concepito come un Gran Re, che vive con Potere e Maestà, molto lontano e al di sopra di noi, dispensando favori e punizioni, così come uno dei più grandi monarchi terreni del passato, che con una mano faceva  generosamente concessioni e con l’altra  infliggeva castighi.

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Gesù non ha mai descritto così Dio. Gesù ha dichiarato che Dio è Amore, e che Dio non vuole la morte del peccatore, ma vuole che si converta e viva. “Converta come? E a che cosa? Che si converta a qualche forma di religione? Certamente non ci è stato detto questo. Ma ci è stato detto che  per  “Conversione” si intende come la conversione della mente, dai falsi ideali verso  la Verità.

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Dio vuole che il peccatore si converta, cioè modifichi, ossia trasformi la sua mente; affinchè dopo aver abbandonato di seguire i piaceri dei sensi, inizi a vedere la gioia dello Spirito, e a vivere piuttosto che morire. E poichè vive, che  viva in salute, gioia, pace e amore in abbondanza.

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Le chiese ci insegnano come dobbiamo prepararci a morire, più che come ci si deve preparare a vivere. Esse si  sono affannate affinchè noi  mantenessimo i nostri occhi rivolti alla futura Nuova Gerusalemme Celeste, nella quale  possiamo essere ammessi dopo la morte, a condizione che le nostre vite siano state vissute in maniera  conforme ai loro insegnamenti. Ed esse ci hanno reso così difficile  viverli praticamente, che milioni di persone hanno compreso chiaramente che è impossibile seguire tutte loro numerose prescrizioni e restrizioni. Esse ci hanno tolto tutta la gioia della vita.

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In questo modo, le chiese ci hanno confuso le menti, con le loro infinite miscele di convenzioni morali e regole ecclesiastiche, con le loro insistenze dogmatiche su credenze e  pratiche sacre, basate sulla esagerata enfasi posta su alcuni testi degli insegnamenti di Gesù, con la sua intolleranza religiosa e le loro  controversie settarie.

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E noi, in Scienza Divina, seguiamo le nostre interpretazioni della Verità religiosa, a nostro modo, lasciando che le chiese ci critichino pure, ma rimanendo al di fuori dalle loro controversie.

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Sentiamo un forte bisogno di tornare agli insegnamenti originali di Gesù e di raccogliere quel pensiero che Egli ha impiantato nelle menti dei suoi discepoli. Sopra tutte le cose, Gesù ha insegnato a considerare Dio come un Padre amorevole, come un Potere Interno nell’anima di ogni essere umano, come una Persona Stabile, compassionevole e interessata a proteggerci, che ci provvede  di tutte le cose di cui abbiamo bisogno, e che dobbiamo  guardarLo come se fossimo piccoli bambini.

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Il Potere che sostiene l’Amore, l’Ordine e l’Armonia di Dio, può essere visto ovunque in tutto l’universo.

La vita che noi insegniamo è la Vita Nascosta in Cristo, è quella dell’unione dell’anima con Dio, attraverso la preghiera e la contemplazione.

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Libera traduzione di un estratto dei sermoni di W. John Murray. 

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Sebastiano

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